Caro operatore olistico,
avere la musica di sottofondo nel proprio studio è ormai prassi per qualunque massaggiatore.
Infatti, sono quasi sicuro che anche tu avrai la tua playlist su Spotify con cui accompagnare le tue sedute.
Se però ti dicessi che puoi trasformare i brani che ascolti in fedeli assistenti in grado di aiutarti a trattare più in profondità gli squilibri dei tuoi clienti, mi crederesti?
Sin dai tempi più remoti sappiamo che la musica ed il canto venivano utilizzati a fini terapeutici.
La Bibbia ci racconta che quando Saul era angosciato e in preda all’agitazione Davide suonava per lui la cetra ed otteneva un effetto rilassante immediato. [1]
Nell’Antico Egitto, il medico Erofilo usava la musica per regolare la pressione arteriosa, trattare le malattie e promuovere la fertilità. [2]
E, più di recente, nel XVIII secolo venne stipulato a Londra il primo trattato di musicoterapia che l’aiutò ad identificarsi come una vera e propria disciplina scientifica. [3]
Oggigiorno la musicoterapia viene usata con successo come strumento terapeutico da medici, psicologi, psicoterapeuti e – ultimo ma non meno importante – operatori olistici. [4]
Il modo in cui funziona la musicoterapia è estremamente semplice.
A seguito di svariate ricerche, si è infatti visto che la musica può influenzare l’asse ipotalamo-ipofisario e il sistema nervoso autonomo.
Il primo controlla l’attività della tiroide, delle ghiandole surrenaliche e delle gonadi, regolando l’equilibrio ormonale. [5]
Il secondo invece influenza la funzione degli organi interni (come cuore, stomaco ed intestino) e di alcuni muscoli. [6]
Agendo su questi due elementi, la musica si è dimostrata capace di innescare una serie di reazioni chimiche nell’organismo in grado di migliorare il benessere fisico, emotivo e psicologico della persona. [7]
La parte migliore?
Alla musica non servono settimane, né giorni, né tantomeno ore per fare effetto. Bensì, minuti.
In pratica, neanche il tempo di sdraiarsi sul lettino che il cliente potrebbe già iniziare a sentire un piacevole senso di benessere invadere il corpo.
Il benessere che sperimenti quando ascolti un brano musicale è dovuto al fatto che la melodia può stimolare la produzione di dopamina e di endorfine, le quali migliorano l’umore e ti fanno sentire più rilassato. [8]
Ma quella è solo la punta dell’iceberg.
Perché devi sapere che la musica:
Alla luce di tutto ciò, io ti di chiedo: pensi che sarebbe sbagliato affermare che la musicoterapia possa aiutarti a trattare quasi ogni cliente che mette piede dentro il tuo studio?
Improbabile.
Esistono una marea di frequenze musicali differenti.
E negli anni è stato dimostrato che ognuna di queste frequenze può influenzare a suo modo il benessere del corpo.
Ad esempio, si è visto che una determinata frequenza è l’ideale per gestire ansia e stress. [13]
Un’altra specifica frequenza invece è in grado di fare miracoli quando si parla di rilassare i muscoli, ridurre le tensioni e diminuire i dolori a gambe, schiena, spalle e braccia. [14]
Mentre un’altra frequenza ancora può favorire la rigenerazione dei tessuti, aumentare le difese immunitarie e velocizzare i tempi di recupero. [15]
Il succo è questo: la musica può diventare il tuo miglior assistente in grado di aiutarti a trattare con meno fatica i tuoi clienti e a dare loro un beneficio più duraturo… FINTANTO CHE è personalizzata sulle necessità di chi hai davanti.
Ciò significa che se usi una qualsiasi playlist rilassante, mi dispiace ma non otterrai altro che semplice rumore di sottofondo fine a sé stesso.
Ecco perché, se non ti dispiace l’idea di sfruttare la musica per dare un boost alle tue sedute, lascia che ti presenti…
Toni Terapeutici è il nostro nuovo videocorso sulla musicoterapia in collaborazione con Michela Frau.
Michela è un’esperta arte terapeuta che da oltre 7 anni aiuta uomini e donne di tutte le età a stare meglio a livello fisico ed emotivo.
I suoi strumenti preferiti sono la pittura, la scrittura e, chiaramente, la musica.
Ora, ci sarebbero tante cose da dire su Michela, come ad esempio il fatto che abbia collaborato con varie strutture mediche e associazioni sanitarie per aiutare le persone a superare dei momenti difficili…
… adesso però vorrei concentrarmi su Toni Terapeutici perché, a mio avviso, è pazzesco.
Toni Terapeutici include tutto quello che ti serve sapere per fare della musica il tuo cavallo di battaglia.
Il videocorso è suddiviso in 6 moduli.
Ognuno dei quali ti aiuta a comprendere come usare la musica al meglio nelle tue sedute.
Bando alle ciance, ecco cosa scoprirai all’interno del corso:
La lista va avanti ma, per farla breve, possiamo dire che Toni Terapeutici ti da tutti gli strumenti di cui hai bisogno per usare la musica su quasi ogni squilibrio dei tuoi clienti.
Inoltre…
Si tratta della lezione all’interno della quale scoprirai come mettere in pratica la musicoterapia con quante più casistiche possibili.
Ciò vuol dire che saprai quale musica usare – e con quale frequenza – per sbloccare con più facilità le emozioni represse del cliente, di modo da sciogliere le varie tensioni ad esse collegate e dare alla fine della seduta un beneficio più duraturo alla persona.
In sostanza, Protocolli Pratici è il tuo personale lasciapassare che ti permette di passare con successo dalla teoria alla pratica in un lampo.
Musicoterapia e cromoterapia possono essere considerate due facce della stessa medaglia.
La ragione è che mentre la musica sfrutta i suoni per influenzare il benessere della persona, la cromoterapia fa uso dei colori per amplificare i benefici dei tuoi trattamenti.
Se usati insieme – suoni e colori – possono stimolare il sistema nervoso su più livelli sensoriali (vista e udito), intensificando ancor di più i benefici dei tuoi trattamenti.
Il che si traduce in più relax, maggiore energia, migliore umore e una sensazione di benessere più grande sperimentata dal cliente nel corso della seduta (e nei giorni a venire).
E all’interno di questa lezione scoprirai come accoppiare la cromoterapia alla musicoterapia per aumentare la qualità delle tue sedute.
Michela mi ha spiegato che uno degli errori più frequenti quando un operatore olistico si interessa alla musicoterapia è quello di iniziare con qualche playlist su YouTube.
La ragione è che, in genere, le playlist su Youtube (o anche Spotify) non sono altro che un improvvisato ammasso di musiche orecchiabili.
Sono piacevoli da ascoltare. Se però speri che ti aiutino a trattare le emozioni represse dei tuoi clienti, mi dispiace, ma rimarrai deluso.
Ecco perché se ti iscriverai alla lista d’attesa riceverai gratis Emotify.
Si tratta della nostra playlist con 5 brani, da un’ora ciascuno, che nasce per aiutarti a trattare le emozioni represse dei tuoi clienti.
Nello specifico, queste sono le emozioni trattenute che queste musiche ti aiuteranno a liberare nei tuoi clienti:
Ad ogni modo, ci tengo a precisare che questo bonus è valido fino allo scadere del timer.
Quindi potrai ottenere accesso a Emotify solo se ti fai avanti ora.
A presto,
Massimo Filippi
P.S. La musica va molto di moda tra gli sportivi per il cosiddetto “effetto dissociativo”.
In pratica, ascoltare musica mentre svolgi un’attività aiuta la tua mente a distrarsi dallo sforzo.
Ciò significa che se metti la musica nel tuo studio – oltre a potenziare i tuoi trattamenti – potresti anche accorgerti di fare improvvisamente meno fatica a massaggiare.
FONTI:
1 https://www.planet-drum.com/la-musicoterapia-le-origini/
2 https://www.psicomusica.it/2016/09/15/storia-della-musicoterapia/
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Musicoterapia#:~:text=Il%20concetto%20di%20musicoterapia%20come,medico%20musicista%20londinese%2C%20Richard%20Brocklesby
4 https://www.my-personaltrainer.it/salute/musicoterapia.html
5 https://www.tomatismodena.it/limpatto-della-musica-sul-metabolismo/
6 https://safeandsoundprotocol-ssp.nl/it/musica-sistema-nervoso-autonomo/
7 https://www.forbes.com/health/mind/music-therapy/
8 https://njaes.rutgers.edu/sshw/message/message.php?p=Health&m=1480#:~:text=Research%20has%20shown%20that%20blood,production%20of%20the%20hormone%20dopamine
9 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3734071/
10 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10111315/
11 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32493179/