a mio avviso non c’è motivo per cui, oggigiorno, le persone non si debbano affidare a te per risolvere un qualsiasi disturbo che non sia patologico.
… per ognuna di queste casistiche – e molte altre ancora – farsi trattare da te potrebbe essere tutto ciò di cui la persona ha bisogno per tornare a stare bene col proprio corpo, nel momento in cui implementi nelle tue sedute questa particolare luce rossa (tra un istante ti spiego cos’è).
Sfruttare la “Luce Rossa” significa migliorare l’efficacia dei tuoi trattamenti (probabilmente più di quanto avresti mai potuto sperare), per donare ai clienti una straordinaria sensazione di benessere.
In sostanza…
La fotobiomodulazione è un dispositivo che emette due fasci di luce: rosso e vicino infrarosso.
Ora, pensa all’organismo umano come a un pannello solare.
Il pannello solare contiene celle fotovoltaiche in grado di assorbire la luce del Sole e convertirla in energia elettrica pronta all’uso per la casa.
Ebbene, forse non lo sapevi, ma anche ogni cellula del tuo corpo contiene la propria “cella fotovoltaica” che ha il compito di fornire energia all’interno organismo.
I mitocondri sono organelli interni alla cellula che possono produrre energia in diversi modi: con un’alimentazione sana, un buon sonno, uno stile di vita corretto ecc… [1]
Tuttavia, soltanto se esposti ai fasci di luce rosso e vicino infrarosso si è visto aumentare la produzione di energia mitocondriale fino a far traboccare le cellule di energia. [2]
La NASA, ad esempio, ha condotto uno studio sui Navy Seals che riporta come la luce rossa non solo allevia il dolore, ma addirittura accelera il processo di guarigione di tessuti e ferite del 50% o più… [3]
Un’analisi invece svolta su 1.045 sportivi ha registrato un aumento della massa muscolare, una riduzione dello stress ossidativo e un incremento nel recupero post allenamento… [4]
Mentre uno studio clinico che ha coinvolto 52 adulti ha mostrato un miglioramento nell’aspetto, nel colore e nella luminosità della pelle – oltre ad una netta riduzione di rughe e cicatrici dopo soli 3 mesi di trattamento. [5]
Giusto per essere chiari: la lampada rossa non è stata testata solo all’interno di uno o due studietti campati per aria.
Bensì, sono oltre 6.000 le ricerche scientifiche che, all’unanimità, hanno votato a favore della luce rossa. [7]
Ecco perché, chi tra i nostri studenti ha deciso di mettere alla prova la luce rossa, sta avendo vita più facile nel trattare una valanga di problemi.
Bastano 10 minuti di esposizione serale per vedere il corpo “calmarsi”. Molti operatori usano la luce rossa per riequilibrare il sistema nervoso prima di dormire: il cliente sente le palpebre pesarsi, il battito rallenta, e inizia a sbadigliare. L’energia non arriva “di botto” come un caffè: è più simile a una ricarica profonda che il corpo si prende da solo, nei tempi giusti.
Immagina di trattare una spalla infiammata senza dover premere a fondo per sbloccare la tensione. La luce penetra nel tessuto e inizia ad abbassare lo stato infiammatorio già nei primi minuti. Non riscalda, non punge, ma crea una sorta di “calma biologica” che rende il tessuto più trattabile. È come se preparasse il terreno per il tuo massaggio.
Gli operatori estetici che la usano riferiscono che la pelle “risponde” già dopo 3–4 trattamenti: diventa più compatta, si colora meglio, i pori si riducono. Semplicemente, la luce attiva un processo interno di riparazione, come se il corpo venisse stimolato a “ringiovanire da solo” senza usare nulla di invasivo.
Si appoggia la lampada sull’addome per 8–10 minuti: il calore leggero rilassa la parete muscolare e inizia a stimolare il sistema nervoso enterico. Alcuni clienti riportano subito dei borborigmi (i classici “gorgoglii”) o una sensazione di sollievo interno. Spesso, dopo una seduta, riescono ad andare in bagno meglio e con più regolarità.
La luce favorisce il microcircolo, quindi il drenaggio dei liquidi. Chi la usa prima di un massaggio drenante nota che la pelle è più morbida, meno “fibrosa” e più reattiva. Non “scioglie” il grasso da sola, ma lo rende più accessibile al trattamento manuale. È come “ammorbidire l’argilla prima di lavorarla”.
Viene usata soprattutto su muscoli contratti o in zone dove il tessuto fa fatica a rigenerarsi. Ad esempio: dopo uno sforzo intenso, la luce riduce il dolore muscolare a insorgenza ritardata (DOMS). Oppure dopo un intervento, accelera la cicatrizzazione dei tessuti molli. La sensazione più comune? “Mi sento meno rotto, più sciolto, come se avessi già fatto stretching.”
Questo è appena un assaggio degli squilibri che la lampada rossa può aiutarti a trattare più in profondità.
Il che ci porta al prossimo punto…
Docente di Zone Riflesse, osteopata e fisioterapista, Sara ha studiato il corpo umano sotto ogni angolazione immaginabile.
Dalle dinamiche profonde dei tessuti connettivi…
Alla neurofisiologia del dolore…
Fino ai meccanismi energetici che regolano il benessere della persona.
Negli anni ha affiancato decine di operatori olistici e professionisti della salute, aiutandoli a integrare strumenti innovativi nei loro trattamenti — senza mai snaturare l’approccio manuale.
Il suo stile è pratico, diretto, umano.
Assieme a lei ci sarà anche Tony Manfron.
Tony è esperto di ottimizzazione fisica e da anni punto di riferimento per chi desidera potenziare la propria vitalità, accelerare il recupero e migliorare la qualità della vita.
Tony non solo ha sperimentato la fotobiomodulazione su di sé per risolvere svariati disturbi fisici…
…ma la utilizza ogni giorno anche con centinaia di clienti che si affidano alla sua esperienza per ottenere risultati concreti e duraturi.
Insieme, Sara e Tony andranno in diretta Zoom mercoledì 16 luglio, alle 20:30 per mostrarti come la luce rossa può amplificare l’efficacia dei tuoi trattamenti.
Ti basta partecipare alla lezione zoom e seguire passo passo la semplice spiegazione su come la fotobiomodulazione funziona e come utilizzarla nel tuo studio.
Ti ricordo che la lezione è gratuita e si terrà Mercoledì 16 luglio ore 20:30.
Per ragioni tecniche, i posti sono limitati, quindi…
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